“Queste cose non avvennero mai, ma sono sempre” Salustio

Ribaltando i miti della Calabria…

La terra della redenzione

Qui, alla foce dell’antico fiume Metauros, alimentato da sette affluenti, il matricida Oreste deve purificarsi dal sangue versato dalla sua colpevole stirpe. Sulla costa reggina, tra Palmi e Gioia Tauro, si interrompe la linea della terribile faida familiare, ripristinando il sacro ordine della legge sul caos delittuoso della tracotanza umana.

La terra dell’accoglienza

Qui, Il naufrago Ulisse, dopo la tempesta che ha disperso la flotta e ucciso gli ultimi compagni rimasti, viene accolto nel regno dei Feaci, sul Tirreno calabrese. Qui accudito e rifocillato, non più profugo, ma “ospite” gradito e benvoluto, racconta la sua storia, trova consolazione e la forza per ripartire alla volta di Itaca.

La terra dell’abbondanza

Qui transita Ercole con le sue mandrie di vitelli dopo aver percorso mari e terre. Qui, al confine tra Locri e Reggio, riposa il grande eroe dalle enormi fatiche, facendo tacere anche le fastidiose cicale.

La terra della libertà

Qui giungono le principesse della Locri Opunzia, con i loro seguiti, stanche delle guerre che i loro mariti compiono, e fondono una città libera, opulenta e vivace, consacrata alle Dee, la Locri dal dolce vento Zefiro, e dalla grande fortuna.

C’è un volto diverso in questa Calabria nascosta nei miti… La Calabria in cui credere ancora, la Calabria che può essere.