«Pensiero meridiano è quel pensiero che si inizia a sentire dentro laddove inizia il mare, quando la riva interrompe gli integrismi della terra, quando si scopre che il confine non è un luogo dove il mondo finisce, ma quello dove i diversi si toccano e la partita del rapporto con l’altro si fa difficile e vera».

Il pensiero meridiano di Franco Cassano, che ci ha lasciato pochi giorni fa, ha aperto un percorso di ripensamento del Sud su se stesso, ha inciso sulla storia di molti di noi, ci ha indicato una strada.

Ripensare il Sud, alla maniera meridiana, significa “attraversarlo” come quello che esso è, terra di confini e frontiera, “radice di pietra e di mare più forte della diversità delle rive”.

Il Sud come terra delle differenze, teoria di coste, approdi, partenze e arrivi, sotto la luce del Mediterraneo; un Sud non più escluso dalla modernità, ma soggetto autonomo di una differenza rispetto a quella stessa modernità, da riscoprire e rivendicare come specificità fatta di incontri e scambi, bellezza e lentezza.

“(…) Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo”. “(…) Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio, ogni tanto essere felici di avere in tasca soltanto le mani”. (…) Andare lenti è essere provincia senza disperare, al riparo dalla storia vanitosa, dentro alla meschinità e ai sogni, fuori della scena principale e più vicini a tutti i segreti”.

(…) Il pensiero lento offrirà ripari ai profughi del pensiero veloce, quando la macchina inizierà a tremare sempre di più e nessun sapere riuscirà a soffocare il tremito”.

Il pensiero lento è la più antica costruzione antisismica (…).

Grazie, Cassano, andremo avanti piano, a piedi, come ci hai insegnato, osservando e contemplando, resteremo e resisteremo. Invertiremo i punti di vista, guarderemo il mare dalla costa, e la costa dal mare, torneremo ad apprendere l’antica chiave dell’esistenza, l’unica possibile, la Misura, che non annulla la contraddizione, ma ce la fa vivere, preservandoci da essa.

Per approfondire, vi rimandiamo alla penna incisiva e coinvolgente di Oriana Schembari su Calabria post https://bit.ly/2Ob3ym0